Piazza Pubblica


Riqualificazione del centro di Fontanafredda

 

2021 – Fontanafredda (PN)
in corso

 

 

L’oggetto d’intervento riguarda il centro di Fontanafredda, comprendendo l’area che circonda il duomo di San Giorgio Martire. L’obiettivo dell’intervento è dare una nuova centralità all’abitato ridefinendo la piazza e rafforzando la componente ambientale tramite l’inserimento di nuovi spazi permeabili e sistemi di alberature coerenti con la vegetazione locale. 

 

Cenni storici ed inquadramento territoriale

 

Il nome Fontanafredda appare per la prima volta in un documento del 1199 come “Fontana Frigida”. Il toponimo richiama la sua origine legata all’acqua, essendo il primo nucleo insediativo sorto in una zona ricca di polle di risorgiva. Le origini del comune di Fontanafredda si fanno risalire all’età romana imperiale, come attestano numerosi reperti dell’epoca rinvenuti in seguito alla scoperta di alcune tombe datate il I° secolo a.c. In epoca contemporanea, successiva ai conflitti mondiali, Fontanafredda subisce la trasformazione del territorio pordenonese e, da grosso centro agricolo, si trasforma via via in un polo industriale di una certa rilevanza.

Fontanafredda si estende in un’area di grande valore ecologico in cui l’elemento determinante è l’acqua che sgorga da sorgenti carsiche, come la Santissima, oggi notevolmente ridotte e regimentate dagli interventi antropici avvenuti durante il XX secolo. Più precisamente il comune sorge lungo la Provinciale 10 (SP10), strada che da nord a sud corre sulla fascia delle risorgive e segna idealmente il passaggio tra l’alta pianura asciutta sita a nord-est, e la bassa pianura umida con i suoi boschi planiziali a sud-ovest.

 

Analisi dell’area d’intervento 

 

L’area d’intervento è da sempre legata al destino delle strade che, attraversandola, la definiscono: il sistema oggi definito dalla SS13 Pontebbana e da via Grigoletti è storicamente una via di passaggio di grande importanza che, oltre alle esigenze locali, assolveva a quelle del territorio più vasto, trasformando il sito di progetto più in un luogo di passaggio che in una piazza. Su questa arteria di scorrimento si sono attestati gli edifici, dando forma ad una struttura urbana di tipo lineare.

Il duomo ed il campanile sono gli elementi di rilievo del sito di progetto: il duomo fu costruito tra il 1841/1847 per volontà di don Pietro Della Toffola che affidò il progetto all’architetto Antonio De Marchi e condusse al termine un cantiere flagellato da grandi difficoltà economiche, che sono alla base di un disegno dell’edificio asciutto e spartano, ma di gradevoli proporzioni.
La chiesa presenta un impianto planimetrico simmetrico a singola navata sulla quale si attestano i volumi delle cappelle e della sagrestia dando forma, all’esterno, ad un massiccio complesso dotato di una certa articolazione, privo di decorazioni se non per delle leggere lesene sulla facciata principale. Negli anni successivi, fu costruita la casa del parroco adiacente alla chiesa e, nel 1862, si diede avvio alla costruzione del campanile, terminato nel 1868.

 

 

Analisi del progetto di riqualificazione

 

La prima azione del progetto è dare ordine all’area d’intervento attraverso un disegno unitario che ne definisca i diversi ambiti; prendendo i principali allineamenti che derivano dal contesto, si individua un trapezio che tiene insieme l’area del sagrato, ampliata su via Grigoletti e via Pastrengo, lo spazio tra il duomo ed il campanile ed il nuovo parcheggio.

Questa forma viene suddivisa in 4 fasce parallele allineate con il duomo:
1. la prima fascia, pavimentata in porfido, individua lo spazio del nuovo sagrato;
2. la seconda fascia, pavimentata in cubetti di porfido posati a correre alternati a fasce di granito bianco, disegna un ambito che racchiude il campanile;
3. la terza, pavimentata con sistema “a passi perduti” in fasce di cemento alternate ad erba, individua l’ambito del filare di alberi esistenti;
4. la quarta, pavimentata in cemento drenante, individua il nuovo parcheggio.

 

 

All’interno della prima fascia, viene ricavato un rettangolo di dimensioni pari a quelle della facciata del duomo e posto in asse a questa: lo scopo è quello di definire con più forza la posizione del duomo all’interno della Nuova Piazza. Questa sequenza di fasce disegna un ampio spazio di pertinenza mediato da due grandi aiuole che, allineate secondo il duomo e secondo il monumento ai caduti, generano una composizione articolata e rafforzata dal sistema delle lunghe panchine e dal filare di alberi esistenti. Frontale al sagrato viene posizionata una panca che accoglie al suo interno anche una fontana, pensata per riprendere il tema delle risorgive, facendo germinare l’acqua dalla parte alta e lasciandola scivolare nei piani successivi sino a scomparire nel pavimento.

Gli spazi tra le aiuole attorno al monumento, la piazzetta a conclusione del parcheggio, il nuovo marciapiede lungo l’oratorio e l’asilo, sono pavimentati in porfido con elementi di 30 cm di larghezza, posati a correre secondo l’inclinazione del monumento. È prevista anche la pavimentazione in porfido di via Grigoletti, che sarà posta alla stessa quota di entrambi i marciapiedi, mentre per via Pastrengo si prevede il rivestimento in asfalto, tranne per l’attraversamento pedonale in porfido, entrambi sempre alla stessa quota dei marciapiedi.

 

 

Accanto alle alberature esistenti, si prevede la posa di nuove essenze nello spazio tra il duomo ed il campanile, a creare una prospettiva che inquadri quest’ultimo da via Pastrengo e lungo i nuovi marciapiedi in via Grigoletti. L’illuminazione avverrà attraverso una serie di pali posti in modo regolare lungo le strade ed all’interno della piazza. Nel rettangolo del sagrato si prevede la posa di cubetti Led di pari dimensione dei cubetti in porfido, collocati in maniera irregolare ma con la direzione dell’ingresso del duomo, a rafforzare ulteriormente il carattere di tale spazio.