PAFF! International Museum of Comic Art
2020-2023 – Villa Galvani, Pordenone
Progetto ed allestimento museo permanente
Fondi Contenitori Culturali e Creativi – Regione FVG L.R. 16/2014
Fotografie: Gerda Studio
Rispetto al numero di musei dedicati alle arti visive e performative in Europa (18.658 secondo fonte Egmus), quelli destinati espressamente al fumetto rappresentano un numero quasi trascurabile. Tralasciando infatti le collezioni o i musei privati, quelle che possono essere definite come istituzioni sono meno di 20. Tale situazione di sbilanciamento trova singolare conferma nel sito Euromuse – the exhibition portal for Europe, la cui sezione di ricerca non riporta nemmeno tra i filtri possibili la voce “fumetto”.
Cosa si vuole dire con questo? Che il fumetto, sebbene sia indicato come la decima arte, è ben lontano dall’essere ritenuto tale. I motivi sono molteplici e vanno ricercati da un lato nella sua storia recente, ovvero è un’arte ancora troppo giovane per meritarsi un museo, dall’altro nella sua vicinanza al mondo dell’editoria commerciale, che lo ha sempre fatto percepire più come un passatempo o un prodotto di veloce consumo, che come una forma d’espressione degna di essere raccolta, studiata, esposta.
Eppure, se si risale il corso della storia della rappresentazione sino agli albori, è spiazzante scoprire che i disegni tracciati nelle Grotte di Lascaux oltre 17.500 anni fa altro non sono che la narrazione visiva di una storia: ovvero, altro non sono che un gigantesco e straordinario fumetto.
©️foto PAFF! International Museum of Comic Art
Il nocciolo duro del Museo permanente del PAFF! muove da questa considerazione e intende dare forma non ad un museo della storia del fumetto, ma ad un luogo dedicato alla narrazione per immagini disegnate in sequenza o, come è stata definita da Will Eisner, all’arte sequenziale. La chiave di lettura scelta dal curatore Luca Raffaelli per accostarsi ai vari contenuti è quella dei formati del fumetto e di tutte la variazioni che storicamente e geograficamente questi hanno conosciuto: il formato influisce sulla griglia grafica, che a sua volta rappresenta lo spazio ed il tempo del fumetto, influenzando la linea narrativa e le scelte stilistiche. Ecco pertanto che raccontare l’evoluzione del fumetto attraverso l’evoluzione dei suoi formati, apre a scenari ricchi di aneddoti e storie, che travalicano il contenuto dei fumetti stessi per narrare tutto ciò che sta dietro l’arte sequenziale e la sua vocazione di arte di massa.
©️foto PAFF! International Museum of Comic Art
L’allestimento fa proprio lo strumento della griglia grafica, lo applica alle pareti espositive e colloca un uso diverso per ogni quadrante, esattamente come accade per un fumetto: le pareti appaiono inizialmente mute nel loro colore di fondo, punteggiate solo da qualche nicchia colorata o da qualche scritta che fa intuire qual è il punto di partenza. Da qui inizia un viaggio di esplorazione che chiama inevitabilmente all’azione il visitatore, invitato ad aprire ante e cassetti, far scorrere pannelli, attivare monitor ed interagire con i contenuti. Piano piano si comprende che le pareti sono uno scrigno da esplorare e la visita diventa così realmente interattiva; ogni cassetto, ogni anta, ogni pertugio nasconde un piccolo mondo fatto di opere, riproduzioni, libri, oggetti e gadget di ogni tipo, che trascinano il visitatore in emozioni e ricordi diversi.
©️foto PAFF! International Museum of Comic Art
I punti focali del percorso sono le grandi nicchie dotate di una sequenza di ante che permette letteralmente di sfogliare l’allestimento come fosse un fumetto, muovendosi verso i vari formati di pubblicazione di una data tavola, sino ad arrivare al fondo della nicchia dove è collocato l’originale che, tramite un pulsante, può essere retroilluminato per permettere al visitatore la scoperta delle colorazioni o dei ripensamenti che spesso le tavole nascondono.
©️foto PAFF! International Museum of Comic Art
Così come la suddivisione grafica delle pareti tiene conto delle diversità delle persone, sia in termini anagrafici che di accessibilità, accordando le sue misure alle molteplici esigenze, anche la tecnologia, presente nel museo in grande quantità, è stata pensata con grande attenzione all’usabilità. Ogni visitatore ha infatti in dotazione uno smartphone semplificato ed una cuffia da collo con i quali può esperire i diversi contenuti multimediali ed approfondire le varie sezioni, mantenendo al contempo il silenzio nelle piccole stanze del museo. La grafica dello smartphone così come di tutti i dispositivi touch presenti nelle pareti è stata appositamente studiata per essere fruibile da chiunque in maniera intuitiva e immediata.
©️foto PAFF! International Museum of Comic Art