Marmeria
Riqualificazione ex edificio industriale in hub direzionale
2020/2021 – Sacile (PN)
Progetto di Ristrutturazione
Un edificio industriale abbandonato a pochi passi dalla stazione di Sacile: una vecchia fabbrica di marmi con un vasto piazzale esterno ricoperto di lastre. Qui prenderà forma un nuovo spazio di lavoro contemporaneo che trova nello scambio e nella condivisione i suoi elementi fondanti.
Inquadramento territoriale
Il luogo dell’intervento è un lotto su cui insistono un fabbricato industriale ed una tettoia. Il lotto di forma rettangolare con una superficie di 4.754m2 confina a nord con la linea ferroviaria Udine-Venezia, ad est con un’abitazione e con i due accessi che conducono a via Topaligo, a sud e a ovest con altre proprietà. L’area di studio è uno spazio connesso: l’estrema vicinanza alla stazione di Sacile lo rende facilmente raggiungibile da chiunque, il centro storico si trova a 5 minuti a piedi, mentre l’autostrada A28 dista soli 3km.
Analisi dello stato di fatto
L’ultimo intervento riguardante il fabbricato è una manutenzione straordinaria per adeguamenti interni volto al cambio di destinazione d’uso da lavorazione ferro a lavorazione marmi. L’edificio è un rettangolo in struttura a telaio metallico e travi reticolari, copertura metallica, tamponamenti in blocchi di cemento. L’interno risulta libero da partizioni, con la sola eccezione di un piccolo volume a due piani posto sull’angolo nord-est in struttura indipendente in muri di laterizio ed il solaio in laterocemento che ospita un magazzino al piano terra e degli uffici al piano primo.
Analisi del progetto di ristrutturazione
Lo scopo del progetto di ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso è la trasformazione di un edificio industriale in un hub di professionisti mediante una serie di interventi di manutenzione straordinaria sull’edificio esistente. Il progetto concepisce il fabbricato originale come tettoia sotto cui vengono collocati dei moduli direzionali autosufficienti ad un piano che si appoggiano al pavimento esistente senza comprometterne la struttura: è un nuovo edificio dentro un edificio esistente. A rafforzare il concetto di tettoia, e per aumentare la luminosità interna, diversi tamponamenti perimetrali del fabbricato vengono demoliti e sostituiti con pareti in policarbonato traslucido, alcune delle quali apribili fino ad una certa altezza; anche i portoni esistenti sono mantenuti, o spostati, e trasformati in grandi porte-finestre.
La fabbrica esistente viene trasformata in una grande serra apribile e i moduli direzionali in legno al suo interno disegnano una composizione articolata fatta di piazzette, scorci, calli sui quali si affacciano gli uffici: uno spazio interno-esterno che si espande nel vasto parco circostante. Questa operazione non cambia soltanto lo spazio fisico, ma anche il modello operativo: l’obiettivo è costruire una realtà inclusiva per un team multidisciplinare, nella convinzione che la vicinanza tra professionisti possa semplificare la comunicazione, veicolare informazioni e competenze in modo più efficace, consentire forme immediate di collaborazione. 5000m2 di lotto, una superficie coperta di 1000m2 sotto la quale insistono oltre 400m2 di uffici, 240m2 di magazzini, 360m2 di spazi comuni, 35 posti auto, un parco circostante di oltre 2200m2.
Nel progetto la sostenibilità ambientale è un riferimento costante: il capannone, trasformato in una grande serra, protegge dalle intemperie e lascia entrare la luce solare; al suo interno i moduli in legno degli uffici sono assemblati con tecnologie, materiali ed impianti attenti a tutto il ciclo di vita. La climatizzazione ad aria e la ventilazione meccanica forzata, insieme ad un generoso isolamento, garantiscono un perfetto comfort ambientale degli spazi di lavoro. L’impianto fotovoltaico, posato sulle tettoie esistenti, rende autosufficiente l’intero complesso. La restante parte dello spazio aperto sarà trattata a parco con percorsi rivestiti in materiale drenante e la piantumazione di essenze arboree in accordo con le normative vigenti.
