Ex caserma Monte Pasubio
Riconversione della palazzina Circolo Ufficiali in centro per l’impiego
2022 – Comune di Cervignano del Friuli (UD)
Studio di fattibilità
Finanziato con fondi PNRR
Un progetto che si inserisce all’interno del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR): il Piano di Rigenerazione Urbana prevede l’attuazione di interventi con l’obiettivo di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. La Regione FVG ha definito un percorso di rafforzamento dei servizi pubblici per il lavoro, per migliorare la capacità di rispondere ai bisogni di sempre maggior complessità delle persone e delle imprese sul territorio. In quest’ottica, il progetto di riqualificazione dell’ex palazzina Circolo Ufficiali in centro per l’impiego (all’interno della più ampia proposta di recupero dell’area dell’ex caserma Monte Pasubio) ha l’obiettivo di restituire alla città spazi ora inutilizzati, eredità del passato militare, migliorando la qualità urbana e offrendo nuovi servizi alla popolazione.
Inquadramento territoriale
L’area dell’Ex Caserma “Monte Pasubio” si colloca nel comune di Cervignano del Friuli, situato a sud della provincia di Udine nella parte orientale della Bassa Friulana. Attualmente il sedime della caserma, assieme ad altri tre edifici, è sottoposto a tutela. I tre edifici in questione sono: la Palazzina Comando, il capannone polifunzionale di tipo Palmanova e la Palazzina Circolo Ufficiali che è oggetto del progetto di recupero.
L’obiettivo dello studio è quello di analizzare lo stato di fatto dell’edificio e delineare lo scenario di riqualificazione dell’ex palazzina Circolo Ufficiali in centro per l’impiego. L’area della caserma è protagonista delle vicende storiche e militari di Cervignano, punto strategico durante la Prima Guerra Mondiale. La costruzione dei primi edifici della caserma, che poi ne costituiranno il corpus, risale al primo dopoguerra, quindi alla seconda metà degli anni Venti.
Analisi delle superfici e degli edifici
Dalle documentazioni si evince un originario impianto planimetrico rettangolare, sviluppato su un piano fuori terra e caratterizzato da una loggia centrale. Gli annessi sul retro si presentavano come tettoie, ma negli anni si sono trasformati in vere e proprie parti di edificio, che ha subito numerose modifiche e interventi sia di riorganizzazione interna sia strutturali fino al 1992. Attualmente l’edificio è in pessimo stato di conservazione, parzialmente crollato e invaso dalla vegetazione, e richiede significativi interventi strutturali di conservazione.
Analisi delle alternative progettuali
Il Comune di Cervignano del Friuli, in seguito alla richiesta della Regione FVG nel giugno ‘22, ha individuato nell’ex palazzina circolo ufficiali il luogo più opportuno per la ricollocazione del Centro per l’impiego. La nuova sede risulta classificata allo stato attuale come sede small, per un totale di 10 dipendenti. Tuttavia l’ampio ambito territoriale di competenza (22 comuni, il numero più alto in regione dopo Tolmezzo) e la necessità di collocare 14 dipendenti ha reso necessario modificare gli scenari progettuali e ripensare l’ipotizzata sede small in una sede medium. Realizzare un CPI medium suggerisce la possibilità di inserire alcune funzioni di supporto al servizio di base, consentendo una maggiore vivibilità del centro, ma anche l’opportunità di spaziare nelle modalità e negli scenari di utilizzo che potrebbero crearsi. L’edificio della Palazzina Circolo Ufficiali si presta per posizione, conformazione e metratura, ad accogliere una sede medium.
A partire dalle analisi sono stati presentati 3 possibili scenari di riconversione, analizzando anche in ottica SWOT la potenzialità degli stessi sulla base di 6 aspetti: forma, relazione, accessibilità, superficie, flessibilità.
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Scenario 1:
- la ristrutturazione conservativa dell’intero edificio, comprensivo dei fabbricati annessi;
- la demolizione di alcune partizioni verticali non portanti interne al corpo centrale;
- la demolizione e sostituzione della copertura, attraverso un intervento filologico che ne preservi la tipologia, la forma e i materiali;
- il risanamento e l’eventuale sostituzione della copertura del corpo annesso 3.
Il riutilizzo dei fabbricati esistenti consente di ottenere una superficie calpestabile di circa 660mq, metratura utile per un CPI medium. Il riutilizzo del distributivo attuale, tuttavia, comporta delle inefficienze nella gestione dei flussi e in una ridistribuzione delle funzioni. I corpi annessi, inoltre, sono in avanzato stato di degrado e differiscono dal corpo centrale sia per finiture sia per modalità costruttiva.
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Scenario 2:
- la ristrutturazione conservativa del corpo centrale dell’edificio;
- la demolizione dei fabbricati annessi 2 e 3, ad eccezione delle porzioni che costituiscono il muro di confine;
- la demolizione di alcune partizioni verticali non portanti interne al corpo centrale 1;
- la demolizione e sostituzione della copertura del corpo centrale 1, attraverso un intervento filologico che ne preservi la tipologia, la forma e i materiali.
Questo scenario non riesce a soddisfare la richiesta dimensionale di una superficie minima di 500m2, autoescludendosi in questa forma dai potenziali scenari di riconversione. Il parametro legato alla dimensione si configura infatti come una discrimine imprescindibile, ma l’impostazione di base si rivela tuttavia un’utile genesi per la configurazione dello scenario 3.
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Scenario 3:
- la ristrutturazione conservativa del corpo centrale 1 dell’edificio;
- la demolizione dei fabbricati annessi 2 e 3, comprese le porzioni che costituiscono il muro di confine e la porzione di recinzione che delimita la corte interna (intervento postumo non coerente con la recinzione originale);
- la demolizione di alcune partizioni verticali non portanti interne al corpo centrale;
- la demolizione e sostituzione della copertura del corpo centrale 1, attraverso un intervento filologico che ne preservi la tipologia, la forma e i materiali;
- l’edificazione di un nuovo corpo di fabbrica sul lato nord.
L’ampliamento previsto contribuisce al raggiungimento e al superamento dei metri quadri minimi richiesti; inoltre, il corridoio di distribuzione inserito tra l’edificio originale e l’ampliamento consentirà una più semplice e immediata gestione dei flussi, risolvendo l’evidente problematica dell’accessibilità. L’ampliamento e la relativa spina di distribuzione previsti dallo Scenario 3 consentono un layout efficace delle funzioni, concentrando sul lato sinistro dell’edificio la parte amministrativa e di front office e dedicando all’accoglienza e alle funzioni pubbliche l’area destra, naturalmente in prossimità del parcheggio e dell’ingresso carrabile. Per tutte queste ragioni, lo Scenario 3 si presenta come il più rispondente alle esigenze per la nuova sede per il CPI.
Il nuovo edificio permette di risolvere la divisione tra la popolazione e l’area militare imposta dal limite invalicabile, grazie all’elemento mediatore rappresentato dalla facciata, che sorgerà lungo il confine in sostituzione del muro di cinta dell’ex caserma. Inoltre, permette di ripensare la relazione con il contesto urbano grazie alla presenza di una lunga panca che nasce dal basamento.
