Ex Caserma 2 Novembre
Riconversione di un’ex caserma in residenza per anziani
2022 – Tauriano, comune di Spilimbergo (PN)
Studio di fattibilità
Inquadramento territoriale
L’area dell’ex Caserma 2 Novembre si colloca nella frazione di Tauriano che dista circa 2 km ad ovest del centro di Spilimbergo, raggiungibile attraverso la strada provinciale (SP23). Il complesso è composto da un corpo centrale su 3 piani a tipologia di villa coloniale e barchesse laterali ad un piano, che danno forma ad una ampia corte interna. L’obiettivo dello studio è analizzare l’ex-caserma e le sue relazioni con il territorio e delineare possibili scenari di riconversione.
Dalla ricerca cartografica è emerso che il corpo centrale risale al XVIII° secolo, quando in corrispondenza dell’area in oggetto sorgeva Villa Pellegrini, di proprietà dell’omonima nobile famiglia residente nella zona spilimberghese a quell’epoca. Nel 1892 il complesso passò di proprietà al Comune di Clauzetto e divenne caserma militare agli inizi del XX secolo. Dismessa dal 1968, nel 1994 la struttura viene ceduta dal Genio Militare al Comune di Spilimbergo.
Analisi delle superfici e degli edifici
L’ex Caserma 2 Novembre non rientra nella tradizionale configurazione dei siti militari, ovvero non si tratta di un’area contenente una serie di edifici con funzioni distinte, ma coincide con un unico edificio ad impianto a corte. La struttura è composta da due parti distinte tra loro, la cosiddetta Villa, che ha l’impostazione classica delle ville venete e si sviluppa su 3 piani, e le due ali laterali, denominate le Barchesse, la cui struttura si sviluppa solo al piano terra. L’edificio principale presenta un valore architettonico che senza dubbio va mantenuto, poiché si trova a catalogo dei beni immobili di interesse storico-architettonici del FVG aventi particolare valore dal punto di vista paesaggistico (PPR), mentre le pertinenze ai lati della villa sono elementi edificati successivamente e non fanno parte dell’impianto originale.
Analisi della alternative progettuali
Qualsiasi ipotesi di riconversione deve necessariamente tenere conto della peculiare tipologia a corte interna dell’ex caserma. La presenza della corte centrale, unita al fatto che i lati lunghi delle barchesse cadono a confine con altra proprietà negando qualunque possibilità di affaccio, porta alla necessità che tutti gli spazi della ex-caserma si affaccino sulla corte. Sono state pensate 4 possibili strategie d’intervento in ordine di fattibilità che tengono conto sia della necessità di accessibilità/parcheggio al sito sia dei possibili interventi di trasformazione dell’edificio.
- Opzione 1: ristrutturazione conservativa dell’edificio e riqualificazione della corte interna; accesso solo pedonale e individuazione dei parcheggi in aree esterne.
- Opzione 2: ristrutturazione conservativa dell’edificio e riqualificazione della corte interna parzialmente trasformata in parcheggio (25 posti auto); accesso sia pedonale sia carrabile. Quest’opzione comporta un decadimento delle qualità spaziali ed architettoniche dell’impianto a corte originario.
- Opzione 3: demolizione degli annessi laterali e di parte delle teste delle barchesse; ristrutturazione conservativa degli edifici e riqualificazione della corte interna parzialmente trasformata in parcheggio (28 posti auto); accesso sia pedonale sia carrabile. Anche questa opzione comporta un decadimento delle qualità spaziali ed architettoniche dell’impianto a corte originario e le demolizioni potrebbero incontrare difficoltà di assenso rispetto al necessario parere della Soprintendenza.
- Opzione 4: demolizione degli annessi laterali al corpo della villa e di tutte le barchesse; ristrutturazione conservativa degli edifici e riqualificazione della corte interna parzialmente trasformata in parcheggio (25 posti auto); accesso sia pedonale sia carrabile. Questa opzione – la cui fattibilità è da valutare in accordo con la Soprintendenza – avrebbe una valenza di tipo storico, riportando il sito alla sua conformazione originale di villa padronale isolata, ma dal punto di vista architettonico e spaziale non porterebbe ad alcun vantaggio.
A partire dalle analisi delle strategie di intervento sono stati presentati 4 possibili scenari di riconversione, analizzando anche in ottica SWOT la potenzialità degli stessi sulla base di 6 aspetti: forma, posizione, accessibilità, servizi, superficie, flessibilità.
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Scenario 1: sport
Le dimensioni degli edifici sia in pianta che in sezione permettono di accogliere alcune attività sportive indoor. La corte può accogliere 2 campi da basket, 4 da pallavolo, 3 di tennis e 4 di padel che, per ottemperare alle indicazioni del CONI, andrebbero posizionati inclinati con ovvio detrimento della funzionalità degli spazi. Il padel è attualmente l’attività sportiva con il miglior rapporto costi/benefici e con il rientro dell’investimento più breve (4/5 anni). All’interno di uno scenario di riconversione sportiva, il padel sarebbe la funzione principale, cui aggiungere le funzioni accessorie (spogliatoi, magazzini, uffici, etc) e alcuni spazi per attività indoor. Questo scenario ha diverse criticità: la forma del sito non si adatta bene, l’accessibilità presenta problemi, la superficie risulta eccessiva e costringerebbe a trovare altre funzioni da aggregare, aumentando i problemi di interferenza in corte e di utilizzo in orari diversificati.
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Scenario 2: cultura
Nell’ipotesi di riconversione del sito in un centro culturale o in un museo, il corpo centrale della villa potrebbe ospitare al piano terra l’atrio d’ingresso (con guardaroba, bookshop, ristoro), al primo piano gli spazi per convegni e sale formazione, al secondo piano gli uffici, mentre le barchesse ospiterebbero spazi espositivi e magazzini/archivi. La classica ripartizione funzionale nei musei (60% della superficie complessiva dedicata agli spazi espositivi ed il 40% agli spazi complementari) impone di pensare, in questo scenario, a spazi espositivi passanti, una tipologia in disuso e poco flessibile. Inoltre questa opzione presenta evidenti problemi di accessibilità legati alla necessità di individuare i parcheggi necessari per i visitatori della struttura.
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Scenario 3: ricettività
La carenza di posti letto a livello provinciale, la forma e la posizione favorevoli dell’edificio sono aspetti che giocano a favore della riconversione del sito in un albergo. Tuttavia la posizione decentrata di Spilimbergo rispetto ai principali eventi fieristici, il problema legato all’accessibilità (la difficoltà di reperire parcheggi) e la scarsa presenza di servizi in zona sono delle criticità rilevanti in questo scenario. Inoltre, dedicando il 50/60% della superficie utile alle camere si otterrebbe un albergo di grande dimensione (58 camere), difficilmente sostenibile per il territorio di Spilimbergo. La conformazione a corte inoltre riduce la possibilità di cambiamenti sia all’interno della funzione ricettiva sia in ottica di cambiamenti futuri di funzione.
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Scenario 4: residenzialità per la terza età
La riconversione del sito in un edificio residenziale per la terza età per persone autosufficienti soddisfa la sempre più crescente necessità di individuare nuove forme dell’abitare che incontrino le esigenze di una terza età che è parte attiva della società, composta di persone autosufficienti, in buona o discreta salute, singole o in coppia, desiderose di vivere in un ambiente meno isolato e con costi di gestione meno alti rispetto ad abitazioni autonome. Questo scenario riparte da una forma di condivisione che non ha nulla di nuovo, ma che recupera quelle forme di abitare condiviso che era proprio della società italiana sino ai primi anni del ‘900: ripartire dai grandi edifici coloniali, dove la vita era condotta in comunità, aggiornando tale tipologia ai costumi e alle tecnologie attuali. La forma a corte della caserma 2 Novembre si presta per essere reinterpretata e diventare un edificio residenziale complesso, che soddisfa esigenze di privacy e di comunità, di autonomia e assistenza insieme.
Il layout funzionale generale prevede:
- villa centrale: ospiterà gli spazi direzionali e gli spazi per associazioni e/o spazi comuni;
- annessi villa centrale: vengono demoliti o abbassati alla quota delle barchesse e trasformati verso la corte interna in portici dedicati ai residenti.
- barchesse: ospiteranno le residenze di due tipologie (7 da 1 persona e 7 da 2 persone) per un totale di 14 appartamenti e 21 residenti.
- edifici a chiusura della corte: ospiteranno un presidio sanitario e spazi comuni per i residenti (sala pranzo, laboratori, studioli, etc).
- corte interna: la parte centrale potrà variare da parco pubblico/privato a orti per i residenti, mentre ai lati potranno essere individuate delle pertinenze dedicate ai vari alloggi.
Lo scenario 4 di riconversione della caserma 2 Novembre in un complesso residenziale per la terza età è stato reputato dall’Amministrazione Comunale come il più convincente, sia perché intercetta un bisogno reale, sia perché è quello che meglio tiene assieme le caratteristiche dell’edificio, reintepretando in maniera costruttiva la corte e dandole nuove potenzialità. Richiedendo inoltre delle trasformazioni limitate e concentrate al layout interno non strutturale, appare come lo scenario più armonizzabile al vincolo storicoculturale.